Premesso che:
il settore florovivaistico nazionale è costituito da 24.000 aziende, vale 3 miliardi di euro e rappresenta il 5 per cento del PIL agricolo nazionale ed occupa circa 200.000 addetti specializzati ed operatori. Il comparto è costituito da piccole, medie e grandi aziende, da cui dipende un indotto importante; le piccole offrono lavoro a nuclei famigliari, le più grandi operano in contesti anche internazionali e possono occupare anche numeri importanti di addetti;
per la specialità produttiva delle aziende florovivaistiche la primavera, con i mesi di marzo, aprile e maggio, rappresenta il principale periodo in cui si realizzano i cicli produttivi e si opera la maggior parte delle vendite;
per la concomitanza dei blocchi per il contrasto al COVID-19, da marzo il settore ha subito un crollo sostanziale e diretto della domanda di prodotto, oltre che sul mercato interno anche sui mercati europei e internazionali, avendo la filiera una forte vocazione alle esportazioni;
il settore è fondamentale anche per molte produzioni agrarie, in quanto sussistono vivai specializzati che producono molte delle colture di base utilizzate per la coltivazione di fruttiferi e piante orticole. La produzione di questo settore risulta, pertanto, fondamentale per dare continuità a molte delle filiere dell'agroalimentare italiano;
il settore florovivaistico italiano rappresenta, dopo quello dell'Olanda, il secondo produttore europeo. Proprio l'Olanda sta predisponendo un fondo settoriale, con una dotazione pari a 600 milioni di euro, mentre altri Paesi, fra cui la Germania, hanno annunciato specifiche misure di sostegno;
le misure finora intraprese dal Governo non consentono la ripresa delle attività produttive in mancanza del fatturato necessario per gli investimenti. Il settore delle piante ornamentali è senza dubbio quello maggiormente colpito dalla crisi,
si chiede di sapere:
quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare, in ambito nazionale, per garantire alle aziende del settore la compensazione delle perdite, la liquidità e la continuazione dell'attività agricola, e in ambito europeo, per avviare da un lato, la richiesta di attivazione di misure straordinarie per la gestione della crisi previste nel regolamento (UE) n. 1308/2013, nonché quelle che rientrano nel quadro della PAC, e dall'altro, in considerazione della flessibilità concessa dall'Unione europea per l'utilizzo delle risorse non ancora impegnate nell'ambito dello sviluppo rurale, per indirizzare, con indicazione di priorità sui piani regionali, tali risorse anche a sostegno del settore florovivaistico.